I gatti sono distaccati e indipendenti… o soltanto incompresi?
Cani e gatti sono stati addomesticati e vivono accanto all'uomo da migliaia di anni. L'addomesticamento dei cani è certamente iniziato molto prima di quello dei gatti, e ci sono anche differenze fondamentali nella natura, nella biologia e nel comportamento delle due specie, che influenzano il legame e la relazione con l'uomo che se ne prende cura.
In generale, i cani discendono da animali da branco (lupi) e sviluppano complesse interazioni sociali e relazioni con altri cani e con le persone. Per questo motivo, sono spesso considerati leali, fedeli e attenti ai loro umani.
I gatti, invece, discendono da una specie che conduce in gran parte una vita solitaria (i gatti selvatici del Nord Africa) e, sebbene siano stati addomesticati da più di 10.000 anni, secondo la percezione comune rimangono animali distaccati e spesso molto indipendenti, che si affidano o dipendono relativamente poco dall'uomo.
Ma le cose stanno davvero così o si tratta di una percezione sbagliata?
I gatti sono così indipendenti come pensiamo?
Studi recenti hanno iniziato a mettere in discussione alcune delle nostre percezioni comuni sui gatti e sulla forza e la complessità del loro rapporto con gli esseri umani. Per qualcuno, probabilmente questi risultati non saranno una sorpresa, ma è interessante notare che molte delle opinioni tradizionali sui gatti e sul modo in cui essi percepiscono e interagiscono con gli esseri umani sono basate su presupposti errati.
Kristyn Vitale e colleghi dell'Oregon State University negli Stati Uniti hanno intrapreso alcuni studi per cercare di valutare criticamente la qualità dell'attaccamento tra i gatti e i loro proprietari. Per queste indagini hanno utilizzato il "test della base sicura", un tipo di test che è stato comunemente impiegato per esaminare l'attaccamento tra i neonati umani e i genitori, in altri animali (come i primati) e anche tra cani e umani. Il concetto deriva dall'idea che, teoricamente, quando siamo piccoli, i nostri genitori o tutori adulti dovrebbero rappresentare una "base" o un rifugio sicuro da cui possiamo esplorare il nostro ambiente e il mondo con fiducia e sicurezza, con la rassicurazione di sapere che ci sono.
Durante il test, le persone entrano in una stanza con il loro gatto adulto o gattino. Si siedono sul pavimento e nella stanza vi sono tre giocattoli per gatti posizionati a più di un metro di distanza da loro: possono interagire con il gatto se questo si avvicina a un metro dalla persona, altrimenti questa rimane passiva.
Dopo due minuti, il proprietario lascia la stanza e il gatto rimane da solo per due minuti, poi la persona rientra e si siede nella stanza come prima, per altri due minuti.
Il tipo di attaccamento che il gattino o il gatto mostrano nei confronti del proprio umano viene classificato in base agli studi fatti sull'uomo e sul cane:
- Attaccamento sicuro - I gatti sembrano a loro agio nell'esplorare la stanza mentre mantengono contatti e interazioni sistematiche con l'umano. Il gatto mostra segni di stress quando la persona si allontana, ma cerca il contatto al suo ritorno, con una conseguente riduzione dello stress con ulteriori esplorazioni o giochi.
- Attaccamento insicuro-ambivalente - Lo stress dei mici aumenta quando il loro umano si allontana e compiono sforzi esagerati per mantenere il contatto con lui al suo ritorno.
- Attaccamento insicuro-elusivo - I gatti esibiscono pochi o nessun segno di angoscia all'allontanamento delle persone e poca o nessuna risposta al loro ritorno.
- Attaccamento insicuro-disorganizzato: i gatti mostrano paura e/o diffidenza al rientro del loro umano.
Quali sono i risultati dello studio?
Su 70 gattini di età compresa tra i tre e gli otto mesi, oltre il 64% è stato classificato come legato in modo sicuro al proprietario, mentre tra quelli con un attaccamento incerto, la maggior parte (84%) è stata classificata come attaccamento insicuro-ambivalente.
È interessante notare che queste proporzioni non sono cambiate in modo significativo nemmeno con sei settimane di addestramento e socializzazione aggiuntiva per alcuni dei gattini (si veda la figura). Inoltre, quando 38 gatti adulti sono stati valutati con lo stesso test, si sono ottenuti risultati molto simili, con quasi il 66% che mostrava un attaccamento sicuro.
Cosa significa?
Sebbene i metodi utilizzati e le descrizioni del tipo di attaccamento possano non essere familiari a molti di noi, per gli autori di questo studio sono emersi gli indicatori tipici delle relazioni di attaccamento tra i gatti e i loro umani, tra cui la ricerca di contatto, l'angoscia per la separazione e i comportamenti legati al ricongiungimento.
È stato dimostrato che questi comportamenti sono presenti in altri animali e negli esseri umani, ma è interessante notare che nei gatti e nei gattini inclusi nello studio, la maggior parte (circa 2/3 del totale, con una percentuale molto simile a quella riscontrata nei cani), ha mostrato segni di attaccamento sicuro alle persone, e questo legame sembra essere stabile dall'infanzia fino all'età adulta.
Maggiori dettagli su questo studio sono disponibili a questo link e, sebbene nessuna ricerca possa avere la presunzione di esplorare appieno la complessità delle relazioni che si sviluppano tra i gatti e le persone, è affascinante notare e capire che i gatti sembrano effettivamente formare forti legami di attaccamento.
La stabilità di questi rapporti fin dalla più tenera età suggerisce anche che ciò potrebbe essere governato, almeno in parte, da tratti genetici sottostanti che influenzano il comportamento.
Sebbene i gatti siano spesso percepiti o descritti come distaccati e indipendenti, la verità dunque molto più complessa. La maggior parte di essi sembra avere uno stretto legame con la persona, alla quale si rivolgono come fonte di sicurezza e protezione, proprio come fanno i cani!